sabato 26 agosto 2017

NORDMILANO.NET: Integrazione e dialogo sono fondamentali, bisogna essere responsabili e dimostrare più saggezza nelle scelte e lasciare la politica Nazionale alle elezioni del 2018



Integrazione e dialogo sono fondamentali, bisogna essere responsabili e dimostrare più saggezza nelle scelte e lasciare la politica Nazionale alle elezioni del 2018

 Notizie da Sesto San Giovanni
Integrazione e dialogo sono fondamentali, bisogna essere responsabili e dimostrare più saggezza nelle scelte e lasciare la politica Nazionale alle elezioni del 2018
Come non si possono non condividere le parole delle dichiarazioni rilasciate al settimanale Sesto Week dal Decano di Sesto San Giovanni Don Leone Nuzzolese. Fermare la preghiera della Festa del Sacrificio è solo il proseguo di proclami elettorali a cui ci sta abituando questa Amministrazione.
Il muro contro muro non porta a niente, vanifica solo anni di dialogo tra la comunità mussulmana la città, l’amministrazione comunale, la comunità cattolica tutta.
Uno sgambetto alla comunità mussulmana che dimostra poca saggezza, poca lungimiranza e tanta impressione di una politica più rivolta al Nazionale che al Locale.
Papa Francesco invita tutti noi all’accoglienza, ed è necessario che si riprenda da subito un dialogo con una comunità che da oltre 20 anni è presente nella nostra città, facciamo nostre le parole di Don Leone e anche noi diciamo che “Dobbiamo promuovere l’integrazione, abbandonare i mussulmani, che rappresentano un importante pezzo di Sesto, può solo creare un terreno pericoloso, soprattutto nell’interazione con i giovani. E abbiamo proprio visto in questi giorni a Barcellona cosa può succedere”.
Inoltre se le parole dell’ex Vice Sindaco Rivolta sull’applicazione delle regole riferite alle richieste per eventi extrasportivi al PalaSesto fossero vere, allora si spiegherebbe il comportamento e la presa di posizione del Sindaco.
Nonostante quello che sta accadendo in città, noi continueremo a dialogare con la comunità mussulmana come abbiamo sempre fatto, coinvolgendoli nella vita cittadina, attraverso nuove iniziative, come già fatto in precedenza con incontri-dibattiti pubblici.
Per noi della Lista Civica Giovani Sestesi l’integrazione e il dialogo sono fondamentali.

Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi

SESTONOTIZIE: Esercito in città, Paolo Vino (Giovani sestesi) è contrario: "I militari? Sono uno specchietto per le allodole"



SESTO SAN GIOVANNI

Esercito in città, Paolo Vino (Giovani sestesi) è contrario: "I militari? Sono uno specchietto per le allodole"            

Paolo Vino, segretario politico della Lista Civica Giovani Sestesi ci invia il comunicato che pubblichiamo


I recenti fatti di cronaca che stanno sconvolgendo il mondo, mostrano una volta di più che il tema Sicurezza deve essere affrontato in modo serio e non può essere relegato solamente a bandiera politica per proseguire la campagna elettorale.
Durante le prime settimane di mandato il sindaco Di Stefano ha chiesto è ottenuto l'invio di militari anche sul territorio di Sesto San Giovanni, nell'ambito del progetto nazionale "Strade Sicure".
Una pattuglia a bordo di un fuoristrada con 3 militari a bordo, circola costantemente nelle nostre strade. Invocare l'invio dell'Esercito è sicuramente uno slogan ad alto impatto politico e a costo zero, almeno per l'amministrazione locale.
Ma i militari sono davvero la soluzione giusta ai problemi di sicurezza di Sesto San Giovanni?
Probabilmente, un buon amministratore avrebbe dovuto fare una riflessione più attenta ispirata a obiettivi più solidi e duraturi, anche nel rispetto delle Forze dell'Ordine che già operano nella nostra città con grande valore e impegno.
Il primo dato da tenere in considerazione è che Sesto San Giovanni è forse l'unica città non capoluogo di provincia in Italia a vantare la presenza di tutti i corpi delle Forze dell'Ordine. Dalla Polizia ai Carabinieri; dalla Guardia di Finanza alla Polizia Locale. Vantiamo una presenza invidiabile di Forze dell'Ordine che lavorano e si coordinano per garantire più sicurezza al territorio.
La presenza di una pattuglia dell'Esercito, che è sì coordinata dalla Polizia di Sesto, si inserisce come un corpo estraneo in questo tessuto già ben rodato. I militari girano nelle vie della città a bordo di un mezzo più adatto al deserto che non all'asfalto di Sesto San Giovanni e con ridottissime possibilità di intervento. La stessa Corte dei Conti nel 2016 non aveva potuto verificare le prestazioni dei militari impegnati in tutta Italia nell'operazione "Strade Sicure" perché la "percentuale di risultati è estremamente ridotta rispetto a quelli delle forze dell'ordine".
Sappiamo quali sono i risultati operativi di questi militari nel primo mese di lavoro a Sesto San Giovanni?
Per garantire il pattugliamento nelle 24 ore, sono impegnati almeno 12 militari, se non di più tenendo conto delle esigenze di riposo, malattia e ferie. Sarebbe stato più saggio e concreto chiedere al Prefetto e al Questore che quello stesso numero di uomini e mezzi fosse destinato a potenziare l'attività del Commissariato di Polizia di Stato o della Compagnia dei Carabinieri. Avremmo comunque avuto una pattuglia in più nelle strade di Sesto San Giovanni, ma con possibilità di intervento sicuramente maggiori. Inoltre, si sarebbe trattato di poliziotti o carabinieri che si inseriscono nel tessuto del territorio diventandone parte attiva, e non di militari che, a fine turno, tornano alla loro caserma di Milano senza conoscere e approfondire i problemi reali della città. Il sindaco è ancora in tempo per chiedere il potenziamento del Commissariato e della Compagnia dei Carabinieri.
(Paolo Vino - Segretario Politico - Lista Civica Giovani Sestesi)


             
Autore:snz
Pubblicato il: 25 Agosto 2017
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NORDMILANO.NET: I militari a Sesto? Sono uno specchietto per le allodole. Con gli stessi costi, il sindaco può chiedere il potenziamento di Polizia e Carabinieri



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Una pattuglia a bordo di un fuoristrada con 3 militari a bordo, circola costantemente nelle nostre strade. Invocare l'invio dell'Esercito è sicuramente uno slogan ad alto impatto politico e a costo zero, almeno per l'amministrazione locale.
Ma i militari sono davvero la soluzione giusta ai problemi di sicurezza di Sesto San Giovanni?
Probabilmente, un buon amministratore avrebbe dovuto fare una riflessione più attenta ispirata a obiettivi più solidi e duraturi, anche nel rispetto delle Forze dell'Ordine che già operano nella nostra città con grande valore e impegno.
Il primo dato da tenere in considerazione è che Sesto San Giovanni è forse l'unica città non capoluogo di provincia in Italia a vantare la presenza di tutti i corpi delle Forze dell'Ordine. Dalla Polizia ai Carabinieri; dalla Guardia di Finanza alla Polizia Locale. Vantiamo una presenza invidiabile di Forze dell'Ordine che lavorano e si coordinano per garantire più sicurezza al territorio.
La presenza di una pattuglia dell'Esercito, che è sì coordinata dalla Polizia di Sesto, si inserisce come un corpo estraneo in questo tessuto già ben rodato. I militari girano nelle vie della città a bordo di un mezzo più adatto al deserto che non all'asfalto di Sesto San Giovanni e con ridottissime possibilità di intervento. La stessa Corte dei Conti nel 2016 non aveva potuto verificare le prestazioni dei militari impegnati in tutta Italia nell'operazione “Strade Sicure” perché la "percentuale di risultati è estremamente ridotta rispetto a quelli delle forze dell'ordine".
Sappiamo quali sono i risultati operativi di questi militari nel primo mese di lavoro a Sesto San Giovanni?
Per garantire il pattugliamento nelle 24 ore, sono impegnati almeno 12 militari, se non di più tenendo conto delle esigenze di riposo, malattia e ferie. Sarebbe stato più saggio e concreto chiedere al Prefetto e al Questore che quello stesso numero di uomini e mezzi fosse destinato a potenziare l'attività del Commissariato di Polizia di Stato o della Compagnia dei Carabinieri. Avremmo comunque avuto una pattuglia in più nelle strade di Sesto San Giovanni, ma con possibilità di intervento sicuramente maggiori. Inoltre, si sarebbe trattato di poliziotti o carabinieri che si inseriscono nel tessuto del territorio diventandone parte attiva, e non di militari che, a fine turno, tornano alla loro caserma di Milano senza conoscere e approfondire i problemi reali della città. Il sindaco è ancora in tempo per chiedere il potenziamento del Commissariato e della Compagnia dei Carabinieri.
Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi

DIALOGONEWS: Sesto, Vino (Giovani Sestesi) attacca: I militari in città sono uno specchio per le allodole, bastava rinforzare i presidi esistenti

Sesto, Vino (Giovani Sestesi) attacca: I militari in città sono uno specchio per le allodole, bastava rinforzare i presidi esistenti

     


SESTO SAN GIOVANNIIl segretario dei Giovani Sestesi Paolo Vino manda il seguente comunicato:
I recenti fatti di cronaca che stanno sconvolgendo il mondo, mostrano una volta di più che il tema Sicurezza deve essere affrontato in modo serio e non può essere relegato solamente a bandiera politica per proseguire la campagna elettorale. Durante le prime settimane di mandato il sindaco Di Stefano ha chiesto è ottenuto l’invio di militari anche sul territorio di Sesto San Giovanni, nell’ambito del progetto nazionale “Strade Sicure”.
Una pattuglia a bordo di un fuoristrada con 3 militari a bordo, circola costantemente nelle nostre strade. Invocare l’invio dell’Esercito è sicuramente uno slogan ad alto impatto politico e a costo zero, almeno per l’amministrazione locale. Ma i militari sono davvero la soluzione giusta ai problemi di sicurezza di Sesto San Giovanni? Probabilmente, un buon amministratore avrebbe dovuto fare una riflessione più attenta ispirata a obiettivi più solidi e duraturi, anche nel rispetto delle Forze dell’Ordine che già operano nella nostra città con grande valore e impegno.
Il primo dato da tenere in considerazione è che Sesto San Giovanni è forse l’unica città non capoluogo di provincia in Italia a vantare la presenza di tutti i corpi delle Forze dell’Ordine. Dalla Polizia ai Carabinieri; dalla Guardia di Finanza alla Polizia Locale. Vantiamo una presenza invidiabile di Forze dell’Ordine che lavorano e si coordinano per garantire più sicurezza al territorio. La presenza di una pattuglia dell’Esercito, che è sì coordinata dalla Polizia di Sesto, si inserisce come un corpo estraneo in questo tessuto già ben rodato. I militari girano nelle vie della città a bordo di un mezzo più adatto al deserto che non all’asfalto di Sesto San Giovanni e con ridottissime possibilità di intervento. La stessa Corte dei Conti nel 2016 non aveva potuto verificare le prestazioni dei militari impegnati in tutta Italia nell’operazione “Strade Sicure” perché la percentuale di risultati è estremamente ridotta rispetto a quelli delle forze dell’ordine;. Sappiamo quali sono i risultati operativi di questi militari nel primo mese di lavoro a Sesto San Giovanni?
Per garantire il pattugliamento nelle 24 ore, sono impegnati almeno 12 militari, se non di più tenendo conto delle esigenze di riposo, malattia e ferie. Sarebbe stato più saggio e concreto chiedere al Prefetto e al Questore che quello stesso numero di uomini e mezzi fosse destinato a potenziare l’attività del Commissariato di Polizia di Stato o della Compagnia dei Carabinieri. Avremmo comunque avuto una pattuglia in più nelle strade di Sesto San Giovanni, ma con possibilità di intervento sicuramente maggiori. Inoltre, si sarebbe trattato di poliziotti o carabinieri che si inseriscono nel tessuto del territorio diventandone parte attiva, e non di militari che, a fine turno, tornano alla loro caserma di Milano senza conoscere e approfondire i problemi reali della città. Il sindaco è ancora in tempo per chiedere il potenziamento del Commissariato e della Compagnia dei Carabinieri.
Paolo Vino, Segretario Politico Lista Civica Giovani Sestesi