lunedì 28 maggio 2012

GIOVANI SESTESI

Dialogo News

Paolo Vino dei Giovani Sestesi accusa: i soliti paletti del centrodestra hanno portato alla sconfitta del Pdl

di  Paolo Vino*
Monica Chittò è il nuovo sindaco di Sesto San Giovanni e le faccio i miei complimenti oltre ai migliori auguri di buon lavoro. Ha vinto con 16.144 voti, tanti o pochi giudicatelo voi lettori, noi proviamo a riordinare i pezzi e fare una analisi del voto, senza polemica, solo con dati, partendo dalle primarie del centro sinistra e dall’indecisione del centro destra nello scegliere il candidato. Il 21 gennaio, dicevamo, si sono tenute le primarie del centro sinistra dove è emerso un dato sorprendente: il candidato del PD è stato eletto con 1.671 voti anche se lo stesso partito si aspettava una maggior affluenza. Dall’altra parte, nel PDL si è vociferato per mesi che l’avvocato Gianpaolo Caponi potesse essere il candidato sindaco del centro destra, un figura forte ma anche ingombrante (e i dati che trovate alle pagg. 4-5 lo dimostrano). Così ancora una volta il partito di Berlusconi (una buona parte) ha voluto pescare in casa propria, mettendo questa volta paletti inutili e privi di effetto.
I risultati del primo turno elettorale lo dimostrano e il ballottaggio lo conferma: ancora una volta possiamo dire che “ha perso il centro destra”. Se invece di aprire alle liste civiche al secondo turno ci fosse stato un ragionamento più profondo, politico e meno personalistico, molto prima del voto, forse oggi la storia sarebbe un’altra, ma col senno di poi si possono dire molte cose. Torniamo alle cifre (primo turno): gli aventi diritto al voto erano 61.124, i votanti 35.122 con 298 schede bianche, nulle 1.134, schede contestate 24 e di conseguenza gli astenuti sono stati ben 27.458 (fonte www.sestosg.net).
E’ proprio su quest’ultimo dato che la politica dovrebbe fermarsi e riflette, perché se la matematica non è un’opinione e non me ne voglia il nuovo sindaco, questa tornata elettorale (primo turno) è stata decisa da poco più del 15% (circa) dei sestesi, gli altri hanno deciso di dare una “lezione” alla politica dando il voto alle liste civiche Sesto nel Cuore (4.935 voti), Cinque stelle (3.298 voti) e Giovani Sestesi (1.614 voti) ai quali vanno aggiunti i 27.458 sestesi che hanno deciso di non andare a votare. Sono molte le cose dette in questa campagna elettorale, molti gli impegni presi da tutti i candidati sindaci, adesso aspettiamo e vigiliamo su tutto quello che faranno i nostri amministratori siano essi in maggioranza o in opposizione.
Sesto San Giovanni non può più aspettare, le aree ex Falck devono partire, il centro commerciale non deve assolutamente essere costruito altrimenti rischieremo di avere una città ancora più spenta e un commercio di vicinato già agonizzante o per meglio dire defunto, lo sport deve tornare protagonista nella vita dei giovani, bisogna trovare il modo per ridare appeal al nostro territorio ed è fondamentale non costruire la moschea al Restellone ma altrove. Caro Sindaco, stiamo solo riportando la voce dei sestesi e lei ha sostenuto più volte che li avrebbe ascoltati. Sono solo alcuni spunti, sarà lei a doverli valutare con attenzione.
D’altronde, la posizione strategica della nostra città ci dà un vantaggio che dobbiamo valorizzare e non snobbare, bisogna che la politica scenda tra la gente perché quella di palazzo non funziona più, più trasparenza e meno sprechi, e soprattutto avere coraggio, fare scelte anche impopolari ma che fanno il bene della città senza se e senza ma. Permettetemi una parentesi personale. Come è ormai noto, sono il portavoce di un gruppo di cittadini che si chiamano Giovani Sestesi ed è con vera soddisfazione che ringrazio tutti coloro che ci hanno messo la faccia, tempo e denaro, ma anche chi ci ha dato una mano dietro le quinte con le immagini (foto e video) oltre alla tanta manodopera nelle molteplici iniziative. Ma il grazie più grande lo vorrei fare ai 1.614 sestesi che ci hanno votato, dandoci fiducia e speriamo di riuscire, con le nostre forze e la nostra voce, a far sentire le esigenze di quei cittadini bisognosi di un po’ di sostegno che solo l’amministrazione può dargli.

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