Sesto, il gioco del tiramolla tra il Pd e i Giovani Sestesi su un
eventuale allargamento a nuove forze in giunta
SESTO SAN GIOVANNI 16 gennaio 2015
La contrapposizione tra renziani e
conservatori del Pd ha fatto la
prima “vittima”: i Giovani Sestesi non entreranno in giunta, così come era
stato paventato in occasione del rimpasto che vede l’uscita del vice sindaco
Felice Cagliani rimpiazzato dal più coriaceo antirenziano Andrea Rivolta. Un
passaggio suggerito dal segretario del Pd Esposito, che sembrava già deciso,
tanto che lo stesso segretario dei Giovani Sestesi Paolo Vino aveva dichiarato: “Se
l’allargamento è sui vecchi temi, non è il caso neanche di iniziare a parlare.
Se invece possiamo fare qualcosa di nuovo per la città, siamo aperti a tutto“.
Per poi aggiungere: “E’ indispensabile cambiare le modalità di dialogo e
confronto: noi abbiamo dimostrato di poter essere una forza di governo,
dando prova di responsabilità e capacità. Penso alla nostra posizione sulla
questione farmacie, dove abbiamo incontrato i sindacati e il personale, abbiamo
analizzato la parte economica e fatto incontri e dibattiti. D’altra parte siamo
stati completamente ignorati in materia di bilancio, così come il nostro ordine
del giorno. Restiamo alla finestra, vediamo cosa succede“.
E’ successo che il
sindaco Monica Chittò, presa tra due fuochi (renziani e democratici) e
sospettando tempi difficili ha pensato di mettersi vicino il suo mèntore delle
elezioni politiche, l’uomo più antirenziano che esiste a Sesto capace di tenere
testa a tutti gli altri, Andrea Rivolta. Una operazione che di fatto sconfessa
le premesse dello stesso segretario del Pd Esposito. E proprio sulla base di
questa spaccatura interna al Pd ai Giovani Sestesi è stato detto no, come testimonia anche il
documento di Sestodemocratica.
“Le dimissioni
di Felice Cagliani per motivi personali dalla carica di Vicesindaco e la nomina
di Andrea Rivolta stanno dando luogo sui giornali locali e nelle
dichiarazioni di esponenti del mondo politico sestese a svariate interpretazioni
nelle quali si cerca di dipingere un PD cittadino intento ad uno
scambio di colpi tra la segreteria “renziana” e la parte “non renziana” del
partito. E’ bene sottolineare che di fronte alle dimissioni del
Vicesindaco, Monica Chittò ha scelto di sostituirlo con una figura di
indiscutibile capacità già presente da molti anni in Consiglio
Comunale seguendo la logica delle competenze e della conoscenza della
nostra città. Il Partito Democratico di Sesto, tutto, è impegnato in
queste settimane nell’elaborazione dei temi e delle proposte che
caratterizzeranno la conferenza programmatica della prossima primavera e in
questa logica, quale partito di governo della città sta sviluppando il
proprio impegno di conoscenza della realtà cittadina in continua evoluzione e
in questa luce va letta la delega che la Direzione cittadina ha conferito al
Segretario e al Presidente del partito di aprire un confronto, nella normale
dialettica politica con altre formazioni presenti sul nostro territorio sui
temi principali che caratterizzano questa fase della vita della nostra città.
Appare opportuno rimarcare che il Pd sestese sta lavorando sui contenuti per la
città e non sulle formule politiche e che all’interno del suo dibattito non è
mai stata posta una questione relativa ad eventuali mutamenti nella maggioranza
uscita vincente sulla base di un preciso programma dalle ultime elezioni
comunali”.
Giampaolo
Pietra, coordinatore di Sestodemocratica.
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