mercoledì 17 giugno 2015

Centro diurno disabili, respinte in commissione consiliare le proposte dei lavoratori

 
 
Centro diurno disabili, respinte in commissione consiliare le proposte dei lavoratori
 
“Chiediamo da domani la solidarietà concreta di tutti i lavoratori dell’Ente e ai cittadini di Sesto San Giovanni. Da stasera (ieri sera, 16 giugno, ndr) noi siamo fuori. Una Amministrazione senza faccia ha cacciato, dopo mesi di prese in giro indecorose, 23 lavoratori. Noi diciamo al Sindaco: vergogna e chiediamo a tutti i lavoratori di aiutarci. I prossimi saranno i nidi. 
Al Sindaco, che ha dichiarato di non voler esternalizzare i nidi, ho chiesto come pretende di essere creduta, dopo che ha seguito col centro diurno disabili lo stesso metodo.
Da stasera proviamo imbarazzo per questa maggioranza che governa la città e per avere dato tutto il nostro lavoro ad una Amministrazione che non lo
 meritava e che ci ha trattato come nemici, prendendoci indecorosamente in giro. 
Non hanno più faccia ormai agli occhi di alcuno e soprattutto dei lavoratori. 
Lotteremo pesantemente per i nostri diritti. 
Vergogna amministrazione di Sesto. Vergogna!”.
Questo il messaggio postato ieri sera dal delegato sindacale RSU Cgil Sergio Settimio sulla pagina facebook ‘Salviamo il CDD di Sesto San Giovanni’ al termine della attesa commissione consiliare con all’ordine del giorno l’ipotesi esternalizzazione del Cdd di via Boccaccio.
Immediati e numerosi i messaggi di solidarietà agli educatori del centro. Anche politici a cominciare da Moreno Nossa, capogruppo consiliare Sel: “Mi dispiace ragazzi. Mi dispiace con il cuore prima di tutto – dichiara Nossa -. Personalmente mi sono esposto e ne vado fiero lo rifarei, e vi assicuro che combatterò per una battaglia di civiltà e diritti fino all’ultimo voto. Io vi guarderò dritto negli occhi, sapendo il grande lavoro che avete fatto per questa città, per tutte le proposte di buon senso che avete portato avanti, supplendo a una parte di amministrazione alquanto lacunosa di idee se non la sola di esternalizzare il servizio, alla faccia della qualità dei nostri servizi sociali (…) Io in questo momento sono in grossissime difficoltà. Vi è stata una mutazione genetica di questa giunta, che a me non piace e che non condivido”.
Nell’opposizione si fa sentire la voce della lista civica dei Giovani Sestesi: “Impossibile entrare nel merito della scelta del Sindaco Chittò sull’esternalizzazione del servizio del centro diurno disabili – commenta il segretario politico Paolo Vino -, non avendo idea di come ciò avverrà. Infatti a sei mesi dall’inizio di questa “Ipotesi”, che da ieri sera è diventata ufficialmente teorema, nessuna proposta è stata avanzata. Ad oggi quindi contestiamo ad alta voce i tempi e soprattutto modi, a cui questa amministrazione in modo irrispettoso ci ha abituato. Piacevolmente stridente, quasi imbarazzante per chi ascoltava pur essendo in opposizione, la grande disponibilità da parte dei lavoratori. Tanta attenzione, tanta voglia di trovare una soluzione che si è palesata con le due ipotesi di riorganizzazione del servizio smontate a dovere dal Capo di Gabinetto dott. Finazzi. Tanti, tutti i lavoratori con uno spessore umano che ci ha lasciato con un profondo amaro in bocca nel confronto che hanno avuto con l’amministrazione nella persona del Sindaco (…) Noi della Lista Civica Giovani Sestesi da questo momento punteremo i riflettori su questa vicenda e se sarà necessario prenderemo posto al fianco dei lavoratori, fino a che qualcuno non ci dimostrerà che questo percorso è la strada giusta per i cittadini, per gli utenti del CDD e per i lavoratori stessi”.
Apertamente critici i consiglieri comunali della lista civica Sesto nel Cuore: “Ieri sera – commenta il capogruppo Gianpaolo Caponi – durante la Commissione Consiliare è conclusa la farsa messa in scena della maggioranza che ha dichiarato di voler esternalizzare il Cdd per motivi di carattere economico. Fin dalla prima riunione la nostra lista civica ha chiesto, più volte, se l’analisi del destino del Cdd fosse condizionata da una scelta politica di riformare il servizio offerto alla città oppure se dipendesse da questioni di bilancio; ieri sera abbiamo appreso dalle parole del Sindaco e dal Capo di Gabinetto Luca Finazzi che la scelta del PD è stata determinata da esigenze di bilancio ed esclusivamente economiche. Preso atto che la scelta è di carattere esclusivamente economico, come seconda forza politica della città, se la parola democrazia per la maggioranza e la giunta ha ancora un senso, chiediamo di bloccare immediatamente i lavori e di non attivare la procedura per la convocazione dei tavoli di trattativa con i sindacati dei lavoratori in quanto l’argomento, vista la delicatezza degli interessi in gioco, necessita di una preliminare valutazione politica coinvolgendo, senza logica di appartenenza, tutte le forze presenti in consiglio comunale”.
“Se il problema – concludono Angela Tittaferrante e Marco Lanzoni – è esclusivamente economico è compito della politica, di tutti i consiglieri comunali e delle rispettive formazioni politiche confrontarsi e proporre soluzioni all’aspetto esclusivamente economico che ha portato la maggioranza a fare la scelta comunicata ieri sera. Risparmi ed ottimizzazione delle risorse se ne possono fare così come è possibile effettuare una analisi delle spese del Comune per ritrovare sprechi e risorse spese male ma la crisi economica non deve diventare una scusa per le amministrazioni comunali per alleggerirsi di servizi indispensabili, per ridurre le spese di bilancio e colpire le fasce più deboli che già si trovano in difficoltà e che essendo in pochi fanno fatica a sentire la loro voce”.

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