Pubblicato
il 4 maggio 2019
Sesto, votato il bilancio:
crollo delle entrate
Nel consuntivo dieci milioni in meno rispetto alle
previsioni
di
LAURA LANA
Sesto San Giovanni (Milano), 4 maggio 2019
- Passerà alla storia come il consiglio comunale più veloce della storia
di Sesto, quello che aveva come unico punto all’ordine del giorno
l’approvazione del bilancio consuntivo del 2018. Una seduta flash quella
sul rendiconto di gestione del Comune, che sarebbe dovuto essere passato ai
raggi x dai consiglieri. Invece, alla discussione aperta dal presidente del
consiglio Gianni Fiorino, praticamente nessuno si è prenotato per prendere la
parola. «Guardate che se non si prenota nessuno, io devo dichiarare conclusa la
discussione e mettere in votazione», ha invitato il presidente. Solo dai banchi
del Pd si è fatto presente che mancava ancora parte della documentazione, nonostante
le richieste anche da parte della maggioranza. In particolare, i Dem chiedevano
spiegazione sui quasi 10 milioni di euro, evaporati dal bilancio di
previsione a quello consuntivo per i contributi agli investimenti.
«State votando qualcosa su cui non avete
neanche avuto le risposte che avevate richiesto», hanno detto i democratici
rivolti ai consiglieri di maggioranza. Né in commissione né in aula, nessuno
dell’amministrazione ha infatti spiegato perché non siano stati incassati
9.967.130,32 euro che dovevano servire per coprire gli investimenti dell’ente,
come le opere pubbliche. Perché se nel documento di previsione erano stati
inseriti 13 milioni di entrate tra alienazioni, oneri e altre partite, nel
rendiconto 2018 la cifra è vertiginosamente scesa a 3 milioni. Nessuna
spiegazione ufficiale, ma solo un teatrino con un rimbalzo tra l’assessore al
Bilancio Nicoletta Pini, che ha passato la palla al collega dei Lavori Pubblici
Antonio Lamiranda, rimasto in silenzio. «Le scelte e la gestione dell’ente sono
collegiali. È inacettabile e imbarazzante sentirsi rispondere “Non è di mia
competenza”», ha replicato la consigliera Pd Monica Chittò. Per il resto, «il
bilancio 2018 si chiude con 26 milioni accantonati per il fondo crediti di
dubbia esigibilità, un incremento nella riscossione di 7 milioni rispetto
l’altro anno e un risparmio di 2 milioni sulle spese correnti, con un taglio di
980mila euro sui costi per il personale – ha commentato Pini -. Una gestione
verso il risanamento dell’ente con manovre strutturali e non di emergenza».
Critico Paolo
Vino, Giovani Sestesi: «In poco meno di due anni dal suo insediamento, la
Giunta Di Stefano ha annientato la partecipazione democratica, assestato un
colpo mortale al welfare, svuotato di valore e significato l’offerta formativa
e culturale: appena 100 euro per il 25 aprile, una vergogna e un’offesa per la
nostra città, contro i 13mila destinati a Cantar di Maggio».
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