sabato 7 settembre 2019

DIALOGONEWS: Sesto, i Giovani Sestesi scrivono al sindaco Di Stefano: lo stipendio dell’assessore D’Amico pagatelo voi




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Sesto, i Giovani Sestesi scrivono al sindaco Di Stefano: lo stipendio dell’assessore D’Amico pagatelo voi

By dialogonews on 6 settembre 2019

SESTO SAN GIOVANNI – La lista Giovani Sestesi scrive un appello al sindaco Roberto Di stefano pregandolo di risolvere il problema dell’assessore Claudio D’Amico della Lega rimasto coinvolto nella vicenda russa del presunto traffico internazionale della Lega

Caro Sindaco Di Stefano il ruolo di assessore non è un “lavoro socialmente utile”, ma un incarico al servizio dei cittadini. Invece, da troppo tempo i cittadini sestesi stanno pagando uno stipendio all’assessore D’Amico che a Sesto non ci mette nemmeno piede. Da settimane D’Amico è presente sulle cronache giudiziarie di tutti i giornali per le sue peripezie con aziende filo russe, ma non nel suo ufficio di Sesto San Giovanni.

Da mesi percepisce lo stipendio (a nostre spese), ma fa il consulente per l’ex ministro Salvini a Roma. A questo punto Sindaco Di Stefano, che l’assessore venga a riferire in aula dei suoi affari non è più necessario. Ciò che abbiamo letto a proposito delle indagini eseguite dalla guardia di finanza sulle movimentazioni di denaro fatte da D’Amico ci basta per dire che di un personaggio così non ne abbiamo bisogno a Sesto San Giovanni.

Sindaco Di Stefano ricordi che lei ha aumentato le tasse a tutti i sestesi, ma continua a sprecare soldi. L’incarico di assessore si basa su competenze e disponibilità al lavoro. Con tutto il rispetto per l’assessore e per le sue vicende personali, quell’incarico va dato a chi è in grado di lavorare per la città in modo serio e costante. Poi, se lei e i suoi colleghi della Lega volete dare assistenza a un vostro iscritto, lo fate con i vostri soldi.

(Lista Civica Giovani Sestesi)

NORDMILANO.NET:Caro Sindaco Di Stefano il ruolo di assessore non è un lavoro socialmente utile.



Caro Sindaco Di Stefano il ruolo di assessore non è un lavoro socialmente utile.



Categoria: Sesto San Giovanni

Pubblicato: 06 Settembre 2019

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 Notizie da Sesto San Giovanni



Caro Sindaco Di Stefano il ruolo di assessore non è un lavoro socialmente utile.

Ma un incarico al servizio dei cittadini. Invece, da troppo tempo i cittadini sestesi stanno pagando uno stipendio all'assessore D'Amico che a Sesto non ci mette nemmeno piede.



Da settimane D'Amico è presente sulle cronache giudiziarie di tutti i giornali per le sue peripezie con aziende filo russe, ma non nel suo ufficio di Sesto San Giovanni.



Da mesi percepisce lo stipendio (a nostre spese), ma fa il consulente per l'ex ministro Salvini a Roma.



A questo punto Sindaco Di Stefano, che l’assessore venga a riferire in aula dei suoi affari non è più necessario. Ciò che abbiamo letto a proposito delle indagini eseguite dalla guardia di finanza sulle movimentazioni di denaro fatte da D’Amico ci basta per dire che di un personaggio così non ne abbiamo bisogno a Sesto San Giovanni.


Sindaco Di Stefano ricordi che lei ha aumentato le tasse a tutti i sestesi, ma continua a sprecare soldi.

L'incarico di assessore si basa su competenze e disponibilità al lavoro.

Con tutto il rispetto per l’assessore e per le sue vicende personali, quell'incarico va dato a chi è in grado di lavorare per la città in modo serio e costante.


Poi, se lei e i suoi colleghi della Lega volete dare assistenza a un vostro iscritto, lo fate con i vostri soldi.

Lista Civica Giovani Sestesi

LO SPECCHIO : D’Amico, affondo dei Giovani Sestesi: il ruolo di assessore non è un “lavoro socialmente utile”


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D’Amico, affondo dei Giovani Sestesi: il ruolo di assessore non è un “lavoro socialmente utile”



specchiosesto 06/09/2019 Politica Lascia un commento 102 Viste

“Caro Sindaco Di Stefano il ruolo di assessore non è un “lavoro socialmente utile”, ma un incarico al servizio dei cittadini. Invece, da troppo tempo i cittadini sestesi stanno pagando uno stipendio all’assessore D’Amico che a Sesto non ci mette nemmeno piede”.

Così il segretario dei Giovani Sestesi Paolo Vino. “Da settimane D’Amico è presente sulle cronache giudiziarie di tutti i giornali per le sue peripezie con aziende filo russe, ma non nel suo ufficio di Sesto San Giovanni. 

Da mesi percepisce lo stipendio (a nostre spese), ma fa il consulente per l’ex ministro Salvini a Roma. A questo punto – prosegue Vino – Sindaco Di Stefano, che l’assessore venga a riferire in aula dei suoi affari non è più necessario.

Ciò che abbiamo letto a proposito delle indagini eseguite dalla guardia di finanza sulle movimentazioni di denaro fatte da D’Amico ci basta per dire che di un personaggio così non ne abbiamo bisogno a Sesto San Giovanni. Sindaco Di Stefano ricordi che lei ha aumentato le tasse a tutti i sestesi, ma continua a sprecare soldi. L’incarico di assessore si basa su competenze e disponibilità al lavoro. 

Con tutto il rispetto per l’assessore e per le sue vicende personali, quell’incarico va dato a chi è in grado di lavorare per la città in modo serio e costante. 

Poi, se lei e i suoi colleghi della Lega volete dare assistenza a un vostro iscritto, lo fate con i vostri soldi”.


sabato 4 maggio 2019

La Tazzina di Caffè by Dialogo News

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La Tazzina di Caffè
By dialogonews on 3 maggio 2019 • ( 0 )






  ®  Il consigliere comunale Paolo Vino, della Lista civica “Giovani Sestesi”, nel suo intervento svolto in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo 2018, ha reso noto con una punta di malizia, le spese di rappresentanza sostenute dalla Giunta l’anno scorso. Un totale di 33.507,00 euro.
Ci sono alcune voci che ci hanno colpito e che lo stesso Vino, ironicamente, ha evidenziato. La parte del leone la fa la cosiddetta Festa della Lombardia “Cantar di Maggio”, un’iniziativa targata Lega, fuori dal contesto storico e culturale della città; tanto è vero che nessuno se ne è accorto. Non ha lasciato segni se non per il costo, ben 11.258,00 euro pari al 33% dell’intera spesa.
Il contributo a sostegno delle manifestazioni del 25 Aprile, Festa della Liberazione, pilastro fondante della città è stato di soli 100 euro, pari allo 0, 2%. Questa è la giunta di Sesto, capace di rinnegare la storia della città. Bene ha fatto Paolo Vino a ridicolizzarli e ad ammonirli.
Per la serie: “La storia non la si può cambiare“.

IL GIORNO: Sesto, votato il bilancio: crollo delle entrate


Pubblicato il 4 maggio 2019

Sesto, votato il bilancio: crollo delle entrate

Nel consuntivo dieci milioni in meno rispetto alle previsioni

di LAURA LANA

Sesto San Giovanni (Milano), 4 maggio 2019 - Passerà alla storia come il consiglio comunale più veloce della storia di Sesto, quello che aveva come unico punto all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo del 2018. Una seduta flash quella sul rendiconto di gestione del Comune, che sarebbe dovuto essere passato ai raggi x dai consiglieri. Invece, alla discussione aperta dal presidente del consiglio Gianni Fiorino, praticamente nessuno si è prenotato per prendere la parola. «Guardate che se non si prenota nessuno, io devo dichiarare conclusa la discussione e mettere in votazione», ha invitato il presidente. Solo dai banchi del Pd si è fatto presente che mancava ancora parte della documentazione, nonostante le richieste anche da parte della maggioranza. In particolare, i Dem chiedevano spiegazione sui quasi 10 milioni di euro, evaporati dal bilancio di previsione a quello consuntivo per i contributi agli investimenti.

«State votando qualcosa su cui non avete neanche avuto le risposte che avevate richiesto», hanno detto i democratici rivolti ai consiglieri di maggioranza. Né in commissione né in aula, nessuno dell’amministrazione ha infatti spiegato perché non siano stati incassati 9.967.130,32 euro che dovevano servire per coprire gli investimenti dell’ente, come le opere pubbliche. Perché se nel documento di previsione erano stati inseriti 13 milioni di entrate tra alienazioni, oneri e altre partite, nel rendiconto 2018 la cifra è vertiginosamente scesa a 3 milioni. Nessuna spiegazione ufficiale, ma solo un teatrino con un rimbalzo tra l’assessore al Bilancio Nicoletta Pini, che ha passato la palla al collega dei Lavori Pubblici Antonio Lamiranda, rimasto in silenzio. «Le scelte e la gestione dell’ente sono collegiali. È inacettabile e imbarazzante sentirsi rispondere “Non è di mia competenza”», ha replicato la consigliera Pd Monica Chittò. Per il resto, «il bilancio 2018 si chiude con 26 milioni accantonati per il fondo crediti di dubbia esigibilità, un incremento nella riscossione di 7 milioni rispetto l’altro anno e un risparmio di 2 milioni sulle spese correnti, con un taglio di 980mila euro sui costi per il personale – ha commentato Pini -. Una gestione verso il risanamento dell’ente con manovre strutturali e non di emergenza».

Critico Paolo Vino, Giovani Sestesi: «In poco meno di due anni dal suo insediamento, la Giunta Di Stefano ha annientato la partecipazione democratica, assestato un colpo mortale al welfare, svuotato di valore e significato l’offerta formativa e culturale: appena 100 euro per il 25 aprile, una vergogna e un’offesa per la nostra città, contro i 13mila destinati a Cantar di Maggio».


NORDMILANO.NET: L'amministrazione taglia anche i fondi per il 25 aprile.


L'amministrazione taglia anche i fondi per il 25 aprile.
Categoria: Sesto San Giovanni
Pubblicato: 03 Maggio 2019
Visite: 23 



Una vergogna e un’offesa per la nostra città, specialmente alla luce dei 13mila euro, sui 33mila euro complessivi dichiarati per spese di rappresentanza, destinati a “Cantar di Maggio”, di cui peraltro non è noto neppure il ritorno in termini di benefici per la collettività sestese.
Anche provando a sommare tra di loro più voci - insieme con quella legata alla Festa della Liberazione – come il Sesto d’Oro, il concerto del 2 Giugno della Fanfara dei Bersaglieri, il Giorno della Memoria e altre, non si raggiunge un importo di tale cospicua entità (viaggiamo infatti sui 10mila euro).
Le criticità rispetto alla gestione economica dell’Ente da parte degli amministratori attualmente in carica si estendono alla Relazione sulla Gestione 2018.
Nella tabella 6.2 - Titolo 1 “Spese Correnti” - viene indicato un importo di 12.676.558,59 euro per “Impegni di Competenza” del 2018 legati alla Missione 9, che però nella tabella successiva diventano 13.411,60 euro alla voce “Impegni” sempre legati alla Missione 9.
Abbiamo letto male? La differenza che matura è un errore o un refuso?
Le forze che amministrano questa nostra città sono state inoltre richiamate, perché in difetto, dal Collegio dei Revisori dei Conti, che nella sua relazione ha riscontrato la mancata annotazione dei debiti fuori bilancio e ha invitato l’Amministrazione Finanziaria ad “attivare tutte le procedure necessarie al fine di garantire una sana gestione finanziaria dell’Ente procedendo nel breve periodo al riconoscimento” di quanto sopra indicato, già evidenziato nel Piano di Riequilibrio, e a “monitorare attentamente sia la gestione di competenza che la gestione in conto residui”.
Ma la cosa più imbarazzante è stato il silenzio della maggioranza, 12/13 consiglieri, 6 gruppi consigliari tra liste civiche e partiti e nessun intervento durante l’apertura da parte del Presidente della discussione, nessuno è stato in grado di difendere e di dire ciò che è stato fatto dall’amministrazione per la città nell’anno 2018, nonostante in sede di commissione avevano chiesto chiarimenti insieme ad alcuni consiglieri dell’opposizione un silenzio assordante.
Questo è il loro biglietto da visita…..#lorosonodiversi#
Paolo Vino Segretario Politico

DIALOGO NEWS: Sesto, Paolo Vino mette a nudo la giunta di centrodestra: “Siete riusciti a demolire le politiche sociali”


HomeAttualità › Sesto, Paolo Vino mette a nudo la giunta di centrodestra: “Siete riusciti a demolire le politiche sociali”

Sesto, Paolo Vino mette a nudo la giunta di centrodestra: “Siete riusciti a demolire le politiche sociali”

By dialogonews on 3 maggio 2019 • ( 0 )



  di Paolo Vino*

Al di là della propaganda dei selfie e dei post, le voci inserite nel bilancio consuntivo discusso in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale del 30 aprile 2019 evidenziano come, in poco meno di due anni dal suo insediamento, la Giunta Di Stefano sia riuscita a conseguire un risultato che sulla carta appariva impossibile: annientare la partecipazione democratica, assestare un colpo mortale alle politiche sociali, svuotare di valore e significato l’offerta formativa e culturale cittadina, inquadrata e ridotta di fatto a semplice pratica burocratica.

Neppure il contributo del nostro Comune alla storia del Paese è uscito indenne da quest’operazione, se si considera che sono stati stanziati soli 100 euro per la manifestazione del 25 Aprile. Una vergogna e un’offesa per la nostra città, specialmente alla luce dei 13mila euro, sui 33mila euro complessivi dichiarati per spese di rappresentanza, destinati a “Cantar di Maggio”, di cui peraltro non è noto neppure il ritorno in termini di benefici per la collettività sestese.
Anche provando a sommare tra di loro più voci – insieme con quella legata alla Festa della Liberazione – come il Sesto d’Oro, il concerto del 2 Giugno della Fanfara dei Bersaglieri, il Giorno della Memoria e altre, non si raggiunge un importo di tale cospicua entità (viaggiamo infatti sui 10mila euro). Le criticità rispetto alla gestione economica dell’Ente da parte degli amministratori attualmente in carica si estendono alla Relazione sulla Gestione 2018.

Nella tabella 6.2 – Titolo 1 “Spese Correnti” – viene indicato un importo di 12.676.558,59 euro per “Impegni di Competenza” del 2018 legati alla Missione 9, che però nella tabella successiva diventano 13.411,60 euro alla voce “Impegni” sempre legati alla Missione 9. Abbiamo letto male? La differenza che matura è un errore o un refuso? Le forze che amministrano questa nostra città sono state inoltre richiamate, perché in difetto, dal Collegio dei Revisori dei Conti, che nella sua relazione ha riscontrato la mancata annotazione dei debiti fuori bilancio e ha invitato l’Amministrazione Finanziaria ad “attivare tutte le procedure necessarie al fine di garantire una sana gestione finanziaria dell’Ente procedendo nel breve periodo al riconoscimento” di quanto sopra indicato, già evidenziato nel Piano di Riequilibrio, e a “monitorare attentamente sia la gestione di competenza che la gestione in conto residui”.

Ma la cosa più imbarazzante è stato il silenzio della maggioranza, 12/13 consiglieri, 6 gruppi consigliari tra liste civiche e partiti e nessun intervento durante l’apertura da parte del Presidente della discussione, nessuno è stato in grado di difendere e di dire ciò che è stato fatto dall’amministrazione per la città nell’anno 2018, nonostante in sede di commissione avevano chiesto chiarimenti insieme ad alcuni consiglieri dell’opposizione un silenzio assordante. Questo è il loro biglietto da visita…..#lorosonodiversi#





Paolo Vino, consigliere comunale e segretario politico, Lista Civica Giovani Sestesi