lunedì 2 aprile 2012

GIOVANI SESTESI

il Giorno

Nell'ex Stalingrado d'Italia sfilano i "volti nuovi"

"E' ora di cambiare"

La lista civica "Giovani sestesi" scende in piazza e chiede l'azzeramento della classe politica al governo: "Noi non siamo né di destra né di sinistra"
I "Giovani sestesi" in piazza a Sesto
I "Giovani sestesi" in piazza a Sesto
Sesto San Giovanni, 24 ottobre 2011 - L'hanno definita una «passeggiata». Per le strade del centro, da piazza Trento e Trieste a piazza Petazzi, hanno sfilato silenziosi. Bandiere, tanti cartelli, un megafono quasi mai usato. I Giovani Sestesi ieri mattina erano una cinquantina. Commercianti soprattutto. Come Paolo Vino, fondatore del gruppo politico che nel 1998 si presentò alle elezioni amministrative, Giovanna Tirinato, Francesco Puccio e Alessandra Aiosa, rispettivamente vicepresidente e presidente di Assocommercio.

«Non abbiamo voluto organizzare un presidio, perché li abbiamo già fatti - spiega Vino -. È stata una marcia pacifica. Vogliamo farci conoscere dai sestesi, stare per strada ad ascoltarli». L’obiettivo sono le elezioni amministrative della prossima primavera. Perché i Giovani Sestesi ci riprovano. Ma stavolta - pare - né a destra né a sinistra. «Rinnovamento» la parola più usata. Insieme a «voglia di cambiare». In poche parole: azzeramento dell’attuale classe politica, dopo la bufera giudiziaria dell’inchiesta di Monza sulle presunte tangenti.
«Non è più questione di destra e di sinistra, ma di nuovo o vecchio - sottolinevano i manifestanti -. La città si merita qualcosa di più».

Perché «Il tempo è scaduto» come recita uno dei tanti cartelloni, stampati dal gruppo in questi mesi insieme a «Ciak si cambia». Eppure Vino non è che sia proprio un volto nuovo sulla piazza sestese. C’era nel 1998 ai tempi di Filippo Penati, suo padre Michele è stato consigliere comunale ex Psi e Sdi, è il segretario del circolo cittadino dedicato niente meno che a Bettino Craxi. Il vento del rinnovamento allora dove sta?

«Tutte queste persone vivono del loro lavoro e nel governo della città non ci sono mai state. Sono facce nuove - replica Vino -. Nei prossimi giorni riprenderemo i tour nei rioni per ascoltare problemi e proposte. Per confrontarci con i cittadini». Si parte il 10 novembre con un incontro in Villa Puricelli Guerra dedicato al quartiere 3. «È tempo di pensare alla città, a quello di cui ha davvero bisogno. Non case e centri commerciali, ma un tessuto produttivo in grado di attrarre eccellenze sul territorio». A cominciare dalle aree ex Falck. «Quando 12 anni fa ho spostato la mia attività in viale Italia, pensavo che avrei venduto i miei fiori nella nuova città nata sulle aree dismesse. Invece, la riqualificazione deve ancora partire. Abbiamo perso vent’anni e nessuno se ne assume la responsabilità».
di Laura Lana

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